Guardando
in su, dietro la casa, appaiono le torri del castello e più in la,
tra i rami del frassino, svetta nitido il campanile.
E
qui,appena sotto, siamo nelle Basse, terre benedette dalle acque del
fiume e quindi di inestimabile valore.
Valore
anche strategico, di quelli che sono in grado di salvarti dall'inedia
e dell'abbrutimento
anche
se dovesse andare...andare peggio diciamo.
Quando
potremmo non avere più neanche quei due soldi per recarci nel
discount più economico per comprarci da mangiare; tutto questo è
strategico - è importante.
Lo
sarà, qualunque forma o colore abbia la razza umana che passerà da
queste parti dopo di noi a cominciare da figli, fratelli, nipoti.
Questo
puntolino nella mappa del mondo, la casa nelle Basse appunto, è
diventato da qualche anno il punto di incontro di alcuni agricoltori
e cittadini con questa fissa della custodia della terra.
Cosa
si vuole fare?
Promuovere
ed incoraggiare la piccola agricoltura contadina di prossimità.
Offrire
occasioni di confronto e di ispirazione, contagiare altri agricoltori
e cittadini, dimostrare che si può lavorare la terra anche con meno
(meglio niente) roba chimica di sintesi e meno costosi macchinari.
Trarre
forza e scopo proprio dal sapere di essere minuscoli ma consapevoli
dell'immensa naturalezza delle scelte che facciamo con i nostri gesti
quotidiani.
Come
quello primordiale di nutrirci.
Con
cosa?
Prodotto
da quali mani e con quale intento. Con quanta cura e serenità.
Ed
ecco, noi siamo qui con la nostra proposta diversa di economia come
patto tra cittadini.
Ci
sosteniamo e ci alleiamo producendo e scegliendo un cibo che mantiene
viva e sana la nostra comunità e il Bene Primario: la Terra.
Baci
e abbracci.
Sibiol
dal dialetto modenese:
-la
voce del vento;
-strumento
musicale contadino.
Maria
Maria
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